Soffri di disfunzione erettile, e hai paura a parlarne non solo con la tua compagna, ma anche col tuo Medico?
Non riesci più ad avere erezioni durature e di qualità , e non riesci a concludere il tuo rapporto con la penetrazione?
La disfunzione erettile è un problema molto più comune di quel che si potrebbe pensare che, anche se a prima vista non si direbbe, può riguardare anche uomini ancora molto giovani, e non necessariamente uomini maturi.
Le cause della disfunzione erettile possono essere molteplici, e spesso questa condizione deve essere inquadrata secondo un principio multidisciplinare.
Se vuoi saperne di più sulla disfunzione erettile, da cosa è causata, come può essere diagnosticata e, sopratutto, come può essere curata, continua a leggere questa pagina.
L’erezione del pene dell’uomo: un meccanismo sofisticato e delicato

sezione del pene umano
Il pene umano, dissimilmente da quello delle altre grandi scimmie e, in generale, dei mammiferi, non basa il suo meccanismo d’erezione su un osso penieno (il baculum), ma piuttosto l’evoluzione ha fatto sì che esso si tramutasse in un sofisticato sistema idraulico, che sfrutta direttamente la circolazione arteriosa del corpo come formidabile elemento irrigidente del membro.
Difatti, all’interno del pene esistono due cilindri cavi e paralleli, chiamati corpi cavernosi.

pene in erezione
Questi cilindri, formati da un tessuto molto elastico ed erettile, attraverso un complesso meccanismo chimico, vascolare e nervoso, nelle giuste condizioni di eccitamento sessuale si riempiono di sangue proveniente dalle arterie peniene, indurendo dunque il pene e dando luogo alla sua erezione.
Questo meccanismo idraulico, all’apparenza semplice, è in realtà estremamente complesso: per la sua corretta esecuzione serve una perfetta sincronizzazione di tanti fattori fisiologici e psicologici, nonché il comando del più famoso degli ormoni maschili, cioè il testosterone.
Sebbene dunque l’erezione del pene dell’Homo Sapiens sia frutto di un raffinato processo evolutivo, che ha massimizzato la funzionalità sino a livelli molto alti, il meccanismo erettile è comunque, come tutte le cose sofisticate, molto complicato, e può a volte ‘incepparsi’, specie se anche una piccola parte dell’ingranaggio dimostra di avere problemi.
Che cos’è la disfunzione erettile?

In Medicina, s’intende disfunzione erettile l’incapacità o la grande difficoltà ad iniziare e mantenere la giusta erezione del pene, tale da concludere con appagamento l’atto sessuale.
Non si tratta propriamente di una patologia, bensì di un sintomo, che indica che qualcosa, nel nostro corpo, non sta funzionando come invece dovrebbe.

la sezione di un'arteria
La disfunzione erettile va dunque inquadrata come una sintomatologia complessa, che ha sempre, alla sua base, delle problematiche organiche oppure psicologiche (o, spesso, entrambe le cose).
La disfunzione erettile è un problema serio per molti uomini, poiché la possanza sessuale, la fertilità e l’essere parte attiva di un rapporto sono concetti importanti per ogni uomo, così come la femminilità , la maternità e il sentirsi bella e desiderata sono concetti ancestralmente importanti per la donna.
Se non adeguatamente inquadrata e curata, la disfunzione erettile porta quasi sempre ad un deciso decadimento della qualità della vita, con episodi di depressione, esclusione sociale e relazionale, isolamento, bassa produzione lavorativa e, in generale, frustrazione e sensazione d’impotenza.
E questo, al contrario di quel che comunemente si pensa, a prescindere dall’età biologica del paziente affetto da disfunzione erettile.
Il diabete mellito è un pericolo per ogni distretto del nostro corpo.
Difatti, alte percentuali di glucosio non metabolizzato adeguatamente dall'organismo e che permane dunque libero nel sangue causa, alla lunga, un danneggiamento di qualsiasi tessuto, sopratutto delle arterie, sia piccole che grandi.
I pazienti diabetici dunque sperimentano, sul lungo periodo, quella che viene definitia angiopatia diabetica, che può affliggere sia le grandi arterie che quelle molto piccole, ad esempio i Vasa vasorum che nutrono le terminazioni nervose periferiche.
Datosi che il meccanismo dell'erezione umana è basato su un complesso sistema idraulico, che sfrutta proprio il sangue proveniente dalla arterie peniene per indurire e gonfiare i corpi cavernosi del pene, un deficit vascolare causato dall'angiopatia diabetica si tramuta in un problema erettile.
Non a caso, la disfunzione erettile è proprio uno dei primi sintomi del diabete mellito, che si manifesta più o meno puntualmente in tutti i pazienti con diabete con ancora diagnosticato.
Quanto è comune la disfunzione erettile?

il pancreas, la ghiandola che produce insulina
I dati precisi dell’incidenza della disfunzione erettile nella popolazione italiana non sono disponibili con esattezza, per via di un ancora diffusa reticenza dei pazienti a confidarsi col Medico, temendo la stigmatizzazione sociale della loro condizione.
Tuttavia, il Ministero della Salute stima che la disfunzione erettile sia un problema piuttosto diffuso, con un dato aggregato di circa il 13% della popolazione maschile adulta.

il diabete è una delle prime cause di disfunzione erettile
Molto probabilmente però, complice la sopra citata reticenza dei pazienti a parlare della loro condizione col Medico, è possibile che tale percentuale sia sottostimata.
Dei dati noti, si rileva che il 40% dei casi di disfunzione erettile ha un’età media di 50-55 anni, mentre la metà dei pazienti over 70 è affetto da disfunzione erettile di tipo grave.
Ciò nonostante, è doveroso far notare che la disfunzione erettile è spesso indipendente dall’età e, benché in quota minoritaria, si assistono a fenomeni disfunzionali anche in pazienti ancora molto giovani.
La maggiore incidenza della disfunzione erettile nelle decadi mature della vita è molto probabilmente dipesa da patologie concomitanti, che richiedono cure farmacologiche o chirurgiche che a loro volta possono portare disturbi e disequilibri nel meccanismo dell’erezione.
Ad esempio, l’ipertensione arteriosa o il diabete mellito, note patologie alla base di molti episodi di disfunzione erettile, vengono diagnosticati principalmente dopo i 50 anni d’età .
Anche il tabagismo, altra nota causa scatenante la disfunzione erettile, ha una sua incidenza statistica importante in questo contesto: pazienti tabagisti di lungo corso, con un sistema arterioso ormai compromesso gravemente dal consumo di tabacco, hanno molte più possibilità di sviluppare la disfunzione erettile per insufficienza vascolare proprio dopo i 50 anni d’età .
Quali sono le cause della disfunzione erettile?

pene eretto
La disfunzione erettile può essere schematizzata, in una prima classificazione, in due condizioni principali: la disfunzione erettile di natura organica, cioè fisica, e la disfunzione erettile di natura psicologica.
Sono cause organiche tutte quelle patologie o alterazioni fisiche che impediscono al meccanismo dell’erezione di completarsi a dovere, ad esempio:

i normali rapporti sessuali nella coppia sono importanti, e non dovrebbero mai essere trascurati
- Il diabete mellito, con la sua nota angiopatia diabetica (il restringimento progressivo delle arterie del corpo, grandi e piccole);
- Gli episodi ischemici, che hanno causato un cronico deficit vascolare;
- Le malattie del sistema cardiovascolare in generale, come ad esempio l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia, l’aterosclerosi, ecc.;
- Un danneggiamento neurologico, con la compromissione della terminazione nervosa che regola il meccanismo dell’erezione (ad esempio, dopo un intervento di Chirurgia prostatica);
- Bassi livelli di testosterone (ipogonadismo);
- La malattia di La Peyronie, che con la formazione delle placche fibrotiche nei corpi cavernosi può compromettere l’erezione del pene
Sono cause invece psicologiche tutte quelle condizioni, spesso di natura traumatica, che impediscono il giusto relax e il giusto grado di coinvolgimento, necessario ad iniziare il complesso meccanismo dell’erezione.
Solitamente, sono problemi la cui radice è un evento drammatico accaduto nel passato, spesso nell’adolescenza: prime esperienze sessuali traumatiche o complicate, partner non idonei, situazioni ansia, anche per particolari periodi concomitanti, come ad esempio problemi sul lavoro, preoccupazioni economiche, stress, burnout, ecc.
Non è raro che disfunzione erettile di tipo organico e psicologico si sommino e si amplificano, poiché quasi sempre, a lungo andare, la disfunzione fisica comporta anche problematiche psicologiche, che possono dunque ingigantire ulteriormente il problema.
Il tumore alla prostata è il carcinoma statisticamente più frequente nell'uomo over 50.
Le probabilità della presenza di cellule tumorali nella prostata è direttamente correlata all'età del paziente, ed aumentano dunque in maniera esponenziale proprio verso le ultime decadi della vita.
Nei pazienti over 80 la presenza di cellule tumorali prostatiche è un evento ben più che frequente, anzi quasi certo.
Tuttavia, il carcinoma della prostata è uno dei tumori più studiati e per i quali sia la Medicina che la Chirurgia hanno fatto davvero passi da gigante, nella diagnosi e anche nella terapia.
Datosi che è un tumore quasi sempre in situ, cioè che rimane comnfinato all'interno dei tessuti dell'organo dal quale genera, la rimozione chirurgica di tutta la prostata, che prende il nome di prostatectomia, è la terapia più somministrata in assoluto, in termini statistici.
La prostata non è un organo vitale: la sua funzione è collegata esclusivamente alla riproduzione, e pertanto la sua asportazione non comporterebbe grossi problemi funzionali, ma attorno alla ghiandola si sviluppano una grande quantità di terminazioni nervose e collegamenti vascolari, che sono necessari per il meccanismo d'erezione del pene.
Proprio per risparmiare il paziente dalla disfunzione erettile post-intervento, un tempo praticamente certa, sono state sviluppate una serie di tecniche chirurgiche denominate nerve sparing, cioè di salvaguardia dei bundles neurovascolari prostatici.
Sebbene queste tecniche abbiano consentito di far salire di molti punti percentuali il successo della riabilitazione sessuale post-prostatectomia, ancora una grande percentuale di pazienti sperimenta una disfunzione erettile di tipo grave dopo l'intervento.
La disfunzione erettile causata dal diabete mellito: come si manifesta?

Il diabete mellito (dal latino miel, cioè dolce) è una grave patologia endocrina, che si manifesta nell’incapacità dell’organismo di metabolizzare correttamente le molecole di glucosio, dunque lo zucchero.
È una patologia conosciuta dall’uomo da millenni, e la sua origine è multifattoriale, ma è comunque sempre legata ad un problema di produzione di insulina (il fondamentale ormone necessario alla metabolizzazione del glucosio) oppure una resistenza dei tessuti alla sua azione.
Esistono essenzialmente due tipi di diabete:
- Il diabete di tipo 1, causato da un’assente produzione di insulina da parte del pancreas, essenzialmente causato da un attacco autoimmune del sistema immunitario verso lo stesso pancreas;
- Il diabete di tipo 2, causato da una una sotto-produzione di insulina, o una resistenza alla sua azione da parte dei tessuti
Il diabete di tipo 2 è sicuramente il più diffuso in tutto il mondo, e rappresenta circa il 90% di tutti i casi noti di diabete mellito.
La presenza di alte quantità di glucosio libero nei tessuti è deleteria per ogni distretto del corpo, in particolar modo per i tessuti vascolari.
Difatti, le molecole non metabolizzate di glucosio si legano ai vasi arteriosi e, col tempo, li fanno deformare, di fatto sclerotizzandoli.
Questo fenomeno, che affligge sia le grandi arterie che quelle piccole e piccolissime (ad esempio, i Vasa vasorum che alimentano le terminazioni nervose) è noto ormai da tempo, e prende il nome di angiopatia diabetica.
Si parla di macroangiopatia diabetica quando le arterie colpite sono i grandi vasi del corpo, mentre si parla di microangiopatia diabetica quando ad essere deformate e sclerotizzate sono le piccole arteriole, o anche le arterie capillari che permettono il passaggio metabolico tra le cellule.
Il diabete mellito e l’angiopatia diabetica che si porta appresso sono pericoli costanti per la funzionalità erettile, giacché essa si basa, come visto poco in alto, proprio su un meccanismo idraulico, che sfrutta il sangue arterioso come ‘pompa volumizzante’ del pene.
Col tempo, tutti i pazienti diabetici uomini, specie se non trattati con l’opportuna terapia, possono sviluppare fenomeni di disfunzione erettile, giacché le arterie peniene, cioè le arterie che riforniscono di sangue i corpi cavernosi, vanno incontro ad un restringimento, con conseguente minor passaggio di sangue.
Disfunzione erettile e diabete sono così collegate che spesso proprio uno dei primi sintomi della patologia diabetica è la difficoltà ad iniziare e mantenere una buona erezione del pene.
Il diabete è una patologia cronica e degenerativa, sopratutto se non trattata con l’adeguata terapia farmacologica e la giusta dieta: a lungo andare, la mancanza di attività sessuale regolare non giova ai corpi cavernosi del pene che, già provati dal minor apporto vascolare, vanno incontro ad un’irreversibile atrofia.
La prostatectomia e il danneggiamento della terminazione nervosa prostatica: che correlazione c’è con la disfunzione erettile?

la prostata (in rosa) e il sistema uro-genitale maschile
Il carcinoma alla prostata è il primo tumore maschile per diffusione, secondo soltanto, almeno dopo una certa età al tumore del colon.
Origina dalla ghiandola prostatica, cioè quella piccola ghiandola posizionata all’inizio dell’uretra che ha il compito di produrre il liquido di protezione e nutrimento degli spermatozoi (il liquido prostatico, per l’appunto), ed è una neoplasia estremamente comune nei pazienti di sesso maschile, soprattutto in quelli over 50-55 anni.

l'esame d'ispezione della prostata per mezzo dell'esplorazione digitale
È un tumore raramente aggressivo, che nella quasi totalità dei casi rimane in situ, cioè confinato nella prostata, e che attualmente può essere trattato in molti modi, sia con terapia medica che chirurgica.
Quando il tumore è completamente confinato nella prostata (per l’appunto, la maggior parte dei casi), si tende a preferire l’intervento di rimozione tout-court della ghiandola prostatica, chiamato prostatectomia.
La prostatectomia è uno degli interventi oncologici più studiati, eseguiti e perfezionati al mondo: viene eseguita ormai in modalità sempre più sofisticata, e spesso con l’ausilio della strumentazione robotica.
La rimozione della prostata, in sé, a parte l’ovvia assenza di sperma nell’eiaculazione, non comporterebbe grosse problematiche funzionali all’erezione e ai rapporti sessuali, ma il problema è che attorno alla ghiandola prostatica passano una grande quantità di terminazioni nervose e vascolari, i cosiddetti bundles neurovascolari, necessari proprio al meccanismo dell’erezione.
Un danneggiamento di questi bundles, anche minimo, può portare dunque ad un’interruzione del comando elettrico proveniente dal cervello, con conseguente disfunzione erettile.
Sebbene la prostatectomia sia un intervento, come detto in precedenza, sempre più perfezionato e ormai eseguito con tecnica nerve sparing, cioè rispettosa proprio dei bundles neurovascolari, un'alta percentuale di pazienti operati sperimenta poi un fallimento della terapia riabilitativa sessuale, con l’insorgenza di una disfunzione erettile di tipo cronico.
Giacché questo tipo di disfunzione erettile non è causata, a differenza di quella insorta per via del diabete mellito, da un deficit vascolare ma da un danneggiamento della terminazione nervosa, i comuni farmaci vasodilatatori generalmente prescritti nella disfunzione erettile diabetica si rivelano sostanzialmente inefficaci.
L’ipogonadismo e il calo del testosterone
Come ormone, il testosterone regola una vasta gamma di processi metabolici, e non solo dal punto di vista sessuale, ma ad esempio è responsabile anche dei controllo del livello di glicemia, del peso, della quantità di calcio nelle ossa e anche, non secondariamente, dell’umore.
Il giovane uomo comincia a produrre grandi quantità di testosterone a partire dall’adolescenza, dove avviene la maturazione sessuale.
Questa quantità si mantengono poi stabili e molto alte fino ai 40-50 anni, per poi subire, in misura variabile da persona a persona, un progressivo calo.
La percentuale di perdita di testosterone varia molto a seconda del soggetto, ma mediamente si stima in un 1% l’anno, dopo i 50 anni d’età .
Questo calo può comunque essere maggiore se il soggetto è affetto da diabete mellito, oppure anche ipertensione cardiaca.
Cali sostenuti di testosterone dopo i 50 anni, che comunque non tutti i soggetti sperimentano, sono coincidenti con quella condizione nota come ‘andropausa’, che può avere significativi effetti sulla qualità di vita del paziente.
In linea generale, la maggior parte dei soggetti maschili over 50 non sperimenta comunque sintomi così gravi di andropausa da dover ricorrere alla cura sostitutiva, ma essa comunque può essere resa necessaria quando i livelli di testosterone scendono oltre la soglia minima standard.
In tal caso, si parla più correttamente di ipogonadismo a sviluppo tardivo, ed esso può essere associato all’inizio anche di problemi di disfunzione erettile.
Come può essere diagnosticata la disfunzione erettile?

il medico andrologo è lo specialista sanitario perfezionato nella disfunzione erettile
La disfunzione erettile richiede, per la sua diagnosi, sia una visita andrologica che una serie di esami clinici e strumentali.
Data la complessa natura multifattoriale del sintomo, è imperativo per il Medico effettuare dapprima una scrupolosa anamnesi del paziente, con la somministrazione di uno specifico questionario (International Index of Erectile Function Questionnaire), utile per capire, ad una prima analisi, la gravità della disfunzione erettile.
L’anamnesi è seguita poi dall’esame clinico, dove il Medico Andrologo si accerta dello stato generale dei genitali del paziente, escludendo eventuali problemi localizzati come fimosi, incurvamento congenito del pene, placche fibrotiche dovute alla Malattia di La Peyronie oppure patologie infettive a carico del pene.

L’esame clinico è spesso seguito dalla valutazione dello stato della prostata, effettuata (in maniera rapida e del tutto indolore) con l’esplorazione digitale del retto.
Solitamente, la visita andrologica è completata poi con un esame strumentale di EcoColorDoppler penieno, indispensabile per valutare i giusti flussi arteriosi delle arterie peniene e, nel caso, anche valutare la presenza di un varicocele testicolare.
Questo esame può anche essere effettuato in maniera dinamica, somministrando al paziente della prostaglandina E1, capace di provocare l’erezione del pene e di valutare dunque adeguatamente il suo irrigidimento e la velocità del flusso arterioso nei corpi cavernosi.
In alcuni casi, può essere opportuno prescrivere al paziente anche l’esecuzione di alcuni esami di laboratorio, ad esempio per valutare delle condizioni endocrine, come i livelli di testosterone o alcune alterazioni tiroidee, che potrebbero essere alla base di una disfunzione erettile.
Oltre alla valutazione organica del paziente, è fondamentale anche accertarsi della sua condizione psicologica: difatti, molti casi di disfunzione erettile che non hanno riscontro in patologie funzionali sono di origine psichica, e dunque il Medico deve accertarsi che il paziente non abbia subito traumi o blocchi emotivi, o che non stia attraversando un periodo psicologicamente difficile della sua vita, che può portare ad un disagio reale nella vita sessuale.
Qualora il Medico sospettasse una disfunzione erettile su base psicologica, è possibile confutarne o meno la veridicità eseguendo una registrazione delle erezioni notturne, mediante il RigiScan test.
Tutti questi dati, recuperati e analizzati razionalmente dal Medico, consentono di arrivare a stabilire l’origine del problema erettile, quindi ad una diagnosi precisa.
La diagnosi della disfunzione erettile è davvero importante per la giusta terapia e la conseguente prognosi, e dunque ricopre un ruolo cruciale nella gestione del paziente.
C’è una cura farmacologica per la disfunzione erettile?

i farmaci vasodilatatori sono molto potenti, e consentono spesso di ottenere eccellenti riabilitazioni sessuali
La Medicina moderna, al contrario del passato, consente d’intervenire in molti casi di disfunzione erettile causata ad esempio da un deficit vascolare, oppure da un ipogonadismo a sviluppo tardivo.
Anche senza ricorrere a tecniche chirurgiche invasive, l’uso della terapia farmacologica moderna, se ben prescritta e dosata, può riportare a condizione di normalità e benessere la vita sessuale del paziente, spesso con risultati eccellenti.
Ad esempio, i pazienti affetti da disfunzione erettile causata da un deficit vascolare possono utilizzare i farmaci inibitori dell’enzima fosfodiesterasi di tipo 5, come l’avanafil, il sildenafil, il tadalafil e il vardenafil.
Questi farmaci, utilizzabili sempre e solo sotto prescrizione e controllo medico, amplificano e ottimizzano il meccanismo erettile, andando a bloccare l’azione dell’enzima responsabile del ‘degrado’ dell’erezione, nonché a migliorare, grazie alla vasodilatazione, l’affluenza di sangue arterioso nei corpi cavernosi.
La statistica disponibile riporta che oltre il 70% delle disfunzioni erettili lievi o moderate, con la giusta terapia farmacologica, può essere efficacemente trattato, essenzialmente ripristinando in maniera ottimale la vita sessuale del paziente.
Va ricordato però che l’uso dei farmaci vasodilatatori ha poca utilità nel caso di pazienti diabetici e ha una validità nulla nel caso dei pazienti oncologici, che hanno in passato subito una prostatectomia radicale che ha danneggiato in maniera irreversibile la terminazione nervosa prostatica.
Per questi pazienti, al posto della terapia orale sistemica, si può provvedere al ripristino dell’erezione mediante la somministrazione, tramite iniezione intracavernosa, della prostaglandina E1, poco prima del rapporto.
Questa terapia, per quanto efficace, ha lo svantaggio di risultare poco gradita ai pazienti, che statisticamente smettono di utilizzarla entro un anno dalla sua prescrizione nell’85% dei casi.
Al contrario della menopausa, che affligge ogni donna e ha un inizio e una sintomatologia certa, la cosiddetta andropausa è un fenomeno molto più sfumato, che non è uguale per tutti gli uomini.
Difatti anche se la produzione del testosterone cala con l'età (mediamente, 1% annuo, a partire dai 40 anni), esso comunque raramente scende a livelli così bassi da causare disturbi emotivi, comportamentali ed anche funzionali all'uomo.
Ancora, il calo della produzione di testosterone non è uguale per tutti gli uomini e non tutti notano la differenza, non solo nelle prestazioni sessuali, quindi l'andropausa non può essere considerata, al contrario della menopausa, un fenomeno sempre certo e definito.
C’è una terapia fisica per curare la disfunzione erettile?

la terapia ad onde d'urto è rigenerativa, e mira a curare la causa, non il sintomo
Sì, c’è: sono le onde d’urto a bassa intensità .
Questa terapia, che dimostra i risultati migliori nei pazienti con deficit vascolare e atrofizzazione dei corpi cavernosi, è una tecnica innovativa, ancora poco utilizzata in Italia, che al contrario della terapia farmacologica non mira ad eliminare il sintomo, ma a curare direttamente l’origine del problema.
Le onde d’urto, somministrate in maniera del tutto indolore tramite un apposito manipolo elettromedicale, provocano una vasodilatazione locale del pene, con un reclutamento delle cellule staminali circolanti attorno alla zona d’erogazione.
Questo provoca non solo un aumento dell’afflusso di sangue arterioso, ma una vera e propria rigenerazione del tessuto vascolare dei corpi cavernosi, spesso atrofizzato in condizioni di lunga disfunzione erettile.
Il trattamento è rapido, non è doloroso ed è ottimamente tollerato, senza effetti collaterali noti.
Nei pazienti con deficit vascolare che provoca la disfunzione erettile, i dati finora raccolti da questa tecnica rigenerativa sono del tutto confortanti: in media, si è riscontrato un miglioramento delle erezioni fino al 65%.
Il trattamento ad onde d’urto a bassa intensità può essere utilizzato anche in combinazione della terapia farmacologica e anzi, spesso ne potenzia l’effetto, a volte portando ad una significativa riduzione del dosaggio dei farmaci vasodilatatori.
In alcuni casi, gli effetti rigenerativi sui corpi cavernosi si sono dimostrati così soddisfacenti da portare allo stop tout-court dell’assunzione della terapia farmacologica.
La protesi peniena e la cura radicale della disfunzione erettile di tipo grave
Si definisce disfunzione erettile di tipo grave quella disfunzione che, per una lunga serie di motivi, non risponde alla cura farmacologica, e neppure a quella fisica per mezzo delle onde d’urto a bassa intensità .
Sono condizioni severe di disfunzione erettile, ad esempio quelle conseguenti ad un intervento di prostatectomia radicale che ha lesionato irreversibilmente i bundles neuro-vascolari, rendendo fallace ogni tentativo di riabilitazione sessuale.

Oppure, per esempio, le condizioni di diabete mellito di lungo corso che, anche se corretto con la giusta terapia, ha comunque causato una vasocostrizione permanente delle arterie peniene e un’atrofia altrettanto permanente del tessuto dei corpi cavernosi.
Queste condizioni vengono chiamate, in gergo medico “End stage penis”, e portano un’impossibilità , per il paziente che ne è affetto, di poter tornare alla giusta e regolare attività sessuale, completa ed appagante, almeno con i tradizionali protocolli medici e farmacologici.
In tali condizioni però, se la Medicina non può intervenire, può venire in aiuto la Chirurgia Andrologica, mediante l’impianto di un ausilio specifico chiamato protesi peniena.
La protesi peniena è un dispositivo chirurgico, progettato e realizzato per ripristinare in maniera ottimale la giusta erezione del pene, proprio nelle situazioni in cui ormai nessuna cura medica o farmacologica possa essere efficace.
Si tratta di un dispositivo ad alta tecnologia, costruito con materiali al 100% biocompatibili e che ormai offrono insuperabili qualità di resistenza, sicurezza e comfort.
Esistono in commercio svariati tipi di protesi peniene, essenzialmente di due tipologie principali:
- Le protesi peniene a volume costante;
- Le protesi peniene a volume variabile
Le protesi peniene a volume costante sono delle protesi semi-rigide, costituite da un’anima metallica rivestita di materiale siliconico biocompatibile.
Offrono eccezionali caratteristiche di resistenza meccanica e durabilità nel tempo (difficilmente hanno bisogno di essere revisionate), e una volta posizionate consentono al pene di essere sempre in erezione, quindi sono sempre disponibili al rapporto.
L’erezione fissa del pene però non deve spaventare il paziente, poiché la protesi, semi-rigida, può essere facilmente manipolata, e dunque il pene può essere facilmente posizionato nell’intimo, senza alcun tipo di fastidio.
Le protesi a volume variabile invece simulano alla perfezione il meccanismo naturale d’erezione del pene, e sostanzialmente basano il loro effetto su un sistema idraulico non dissimile da quello fisiologico umano.
Sono costituite da più componenti, uniti tra di loro ed integrati perfettamente nell’apparato uro-genitale del paziente.
Questo tipo di protesi è composto da due cilindri espandibili, sia il larghezza ma per certi modelli anche in lunghezza, che si riempiono a comando di soluzione fisiologica, contenuta in un piccolo serbatoio generalmente posizionato al lato della vescica.
Azionando una piccola pompetta nascosta nello scroto, con rapidi movimenti naturali il liquido fisiologico contenuto nel serbatoio passa ai cilindri posizionati nei corpi cavernosi, che dunque si espandono permettendo l’erezione del pene.
A rapporto finito, sempre agendo sulla pompetta scrotale, i cilindri possono essere svuotati, e il liquido quindi può ritornare nel serbatoio, pronto per un nuovo utilizzo.
Un meccanismo basilare ma molto efficace, che garantisce un’erezione di ottima qualità e in pochi secondi, proprio come una naturale.
Vi è da dire che non esiste un tipo di protesi peniena migliore di un altro: entrambe le tipologie di protesi sono valide, e l’uso dell’una o dell’altra è deciso dal Medico Andrologo, dopo aver valutato il caso clinico del paziente e, non di meno, aver tenuto conto delle sue richieste e necessità .
Dalla disfunzione erettile si può guarire?

i rapporti sessuali regolari e soddisfacenti sono alla base dei rapporti affettivi umani
La disfunzione erettile è una condizione patologica che, come detto più volte in questa pagina, è un sintomo dovuto ad un problema a monte.
La Medicina moderna, a volte aiutata dalla Chirurgia Andrologica, può risolvere praticamente tutte le condizioni di disfunzione erettile, spesso agendo sulla causa scatenante oppure, quando ciò non è possibile, comunque agendo sulla sintomatologia, ripristinando nella maggior parte dei casi un’ottima qualità di vita sessuale del paziente.

L’ostacolo più grosso però è proprio il paziente stesso: spesso, per vergogna, per reticenza, per paura di essere giudicati o stigmatizzati, i pazienti affetti da disfunzione erettile non si confidano col Medico, che dunque non può aiutarli in alcun modo.
L’informazione sanitaria del Paese è tremendamente carente per tutte le problematiche andrologiche in generale, ma diventa addirittura inesistente nel caso della disfunzione erettile: non esistono campagne di screening, non viene fatta adeguata informativa pubblica, non viene suggerito o promosso il regolare ricorso al Medico Andrologo, anche per normali controlli di routine.
In questo deserto di supporto e d’aiuto, spesso, i pazienti affetti da disfunzione erettile non solo non vengono incentivati alla diagnosi (che spesso anzi, rileva problemi funzionali gravi, come ad esempio il diabete mellito), ma vengono anche costantemente bombardati dalla disinformazione online.
Attorno alla disfunzione erettile ruota infatti un ampio mercato fatto di integratori, di creme miracolose, di prodotti senza la minima valenza scientifica che, però, spesso vengono spacciati come ‘soluzioni discrete e a basso costo’ per risolvere il problema che, invece, richiede sempre valutazione medica.
La disfunzione erettile provoca ancora scherno, ilarità ed ironia nella società , specie nei social network dove, anche per la grave descolarizzazione che sta vivendo l’Italia in questi ultimi periodi, le persone tendono a non conoscere i principi basilari dell’anatomia umana, nonché della fisiopatologia.
I luoghi comuni, la disinformazione e le comunicazioni pseudo-scientifiche (ma che tali non sono), unite ad un’assoluta noncuranza da parte del Ministero della Salute amplificano enormemente il fenomeno, lasciando spesso il paziente solo, disorientato, a sentirsi ‘malato e diverso’.
Una condizione deprimente che, quasi sempre, lo porta ad auto-isolarsi, non cercando l’aiuto di un Medico competente, ma a rinunciare del tutto alla sua vita sessuale.
Guarire dalla disfunzione erettile si può, ma deve essere chiaro che il primo passo deve essere obbligatoriamente effettuato dal paziente stesso: ed è un passo tutto sommato facile, che richiede solo una visita specialistica andrologica.
Le protesi peniene moderne sono dispositivi di alta tecnologia, totalmente biocompatibili e capaci di risolvere sempre al 100% qualsiasi grado di disfunzione erettile, anche severo.
Difatti, le protesi peniene sono state progettate proprio per curare chirurgicamente tutti quei casi di disfunzione erettile che proprio non rispondono alla cura farmacologica, ad esempio casi gravi di pazienti diabetici oppure pazienti oncologici, che hanno subito una prostatectomia radicale.
In queste situazioni, la protesi peniena può risolvere al meglio ed in maniera definitiva la disfunzione erettile, garantendo al paziente un ritorno completo e naturale alla sua vita sessuale.
a quale medico devo rivolgermi in caso di disfunzione erettile?

il medico andrologo è il medico specialista nella disfunzione erettile
Il Medico specialista nella disfunzione erettile è il Medico Andrologo, che a sua volta è un Medico specializzato in Urologia e poi perfezionato in tutte le condizioni patologiche squisitamente maschili, come è per l'appunto la disfunzione erettile.
Sostanzialmente, il Medico Andrologo è la controparte maschile del Medico Ginecologo, ed è dunque a lui che bisogna rivolgersi con fiducia e senza imbarazzo per avere una valutazione sulla disfunzione erettile.

non aver mai paura o vergogna a rivolgerti al medico andrologo se hai problemi d'erezione
Va ricordato che la visita medica andrologica non è imbarazzante, non è dolorosa e anzi, è di estrema importanza, poiché è l'unico atto sensato che consente di indagare a fondo la causa scatenante della disfunzione erettile, e cominciare quindi ad affrontarla seriamente, con una giusta diagnosi seguita dall'atrettanto coerente terapia.
Soffri di disfunzione erettile? Affidati all’eccellenza medica

il dott. massimo capone, chirurgo andrologo
Nello Studio Medico Salus Mea visita il Dott. Massimo Capone, Chirurgo Andrologo con oltre trent’anni d’esperienza nei problemi di disfunzione erettile, anche di tipo grave.
Grazie all’eccellenza medica e chirurgica del Dottore, potrai diagnosticare precisamente la causa della tua disfunzione erettile, iniziando dunque a curarla e a tornare bene, per una vita sessuale completa ed appagante.
FAQ (domande frequenti)
Molto spesso, questa patologia causa della disfunzione è di natura vascolare, ad esempio l'angiopatia diabetica, oppure un danneggiamento della terminazione nervosa attorno alla prostata, o ancora di origine psicologica.
Alte concentrazioni di glucosio non metabolizzato nei tessuti sono deleterie per tutto il corpo, specie per le arterie che, a lungo andare, si deformano e si sclerotizzano, dando origine all'angiopatia diabetica.
A sua volta, l'angiopatia diabetica riduce l'apporto sanguigno alle arterie peniene, da cui i problemi di disfunzione erettile.
Spesso viene diagnosticato casualmente, o durante altre indagini, anche se può comunque dare problemi all'erezione del pene.
Il carcinoma alla prostata è comunque il problema che può portare alla soluzione della prostatectomia, cioè l'intervento chirurgico di rimozione totale della prostata.
Questo intervento, anche se eseguito con le moderne tecniche di nerve sparing, è pericoloso per l'erezione, poiché può danneggiare i delicati bundles neurovascolari prostatici, necessari al meccanismo erettile.
Quindi la risposta è sì, poiché il testosterone è fondamentale per controllare tutto il processo di erezione del pene, ma ciò succede statisticamente di rado, e in quel caso di parla di ipogonadismo a sviluppo tardivo.
Quindi sì, una cronica e ripetitiva difficoltà a mantenere una buona erezione del pene durante l'atto sessuale è considerata una delle tante manifestazioni della disfunzione erettile.
Non danno risultati (né sono state pensate) per risolvere invece le disfunzioni erettili causate da un danneggiamento della terminazione nervosa della prostata, come spesso avviene durante una prostatectomia.
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nello studio, modernamente attrezzato, puoi eseguire visite di Chirurgia Plastica e Medicina estetica, nonché trattamenti medico-estetici ambulatoriali, come:
- Filler all'acido ialuronico;
- Tossina botulinica;
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- Radiofrequenza Medica;
- Cavitazione Medica;
- Elettroporazione Medica;
- Biorivitalizzazione profonda del viso
- Biorigenerazione ai polinucleotidi
- Lifting non chirurgico con l'utilizzo dello Sculptra
lo studio Salus Mea è specializzato nei problemi angiologici più comuni e sentiti, come:
grazie alla grande esperienza dei Chirurghi Ricostruttivi che operano e collaborano con lo studio, possiamo offrire anche l'eccellenza per quanto riguarda la Chirurgia Plastica Genitale, per risolvere problemi di:
nello studio, i Medici collaboratori effettuano anche piccoli interventi chirurgici ambulatoriali mini-invasivi, come:
- Blefaroplastica, cantoplastica e cantopessi;
- Bichectomia;
- Riduzione definitiva del doppio mento;
- Rimozione chirurgica di nevi e melanomi;
- Liposcultura e body-shaping;
- Rimozione delle cisti sebacee;
- Ricostruzione del lobo bifido
lo studio Salus Mea è nel cuore di Milano, ed è facilmente raggiungibile con la Linea Metropolitana MM2 (Linea Verde) fermata Moscova.
se vuoi raggiungere lo studio in autovettura, ricorda che lo studio è nella Zona a Traffico Limitato di Milano (Area C), quindi ti servirà il pass (clicca qui per tutte le informazioni e per acquistarlo).
se vieni da fuori Milano in treno, puoi scendere alla stazione Milano Centrale o Porta Garibaldi, prendere la linea MM2 (Linea Verde), e scendere alla fermata Moscova.
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Quindi ricorda che...
- la disfunzione erettile è l'incapacità di iniziare e mantenere una buona erezione del pene atta a concludere con appagamento l'atto sessuale;
- la disfunzione erettile non è una patologia in sé, ma un sintomo di una patologia che, per qualche motivo, sta impedendo al meccanismo dell'erezione del pene di funzionare a dovere;
- il pene umano, a differenza di quello delle altre grandi scimmie, non è dotato di un osso penieno, ma s'indurisce grazie ad un sofisticato e complesso sistema idraulico;
- la disfunzione erettile può essere di natura organica oppure psicologica, e spesso le due condizioni si accavallano, peggiorando ulteriormente la condizione per il paziente;
- la disfunzione erettile di natura organica può essere dipesa da un deficit vascolare, ad esempio causato da un episodio ischemico, da un'insufficienza cardiaca, dall'angiopatia diabetica, oppure da un danneggiamento della terminazione nervosa prostatica, ad esempio dopo un intervento di prostatectomia;
- anche l'ipogonadismo, seppur più raramente, può essere la causa della disfunzione erettile di natura organica;
- la disfunzione erettile psicologica invece è causata da un blocco psicologico, spesso di natura traumatica e ancor più spesso avvenuto durante le prime esperienze sessuali, oppure da una condizione di grave stress, ansia e depressione, ad esempio per un periodo lavorativo o familiare poco piacevole;
- la disfunzione erettile organica spesso genera anche una disfunzione erettile di tipo psicologico, poiché la condizione di non poter procedere all'atto sessuale, alla lunga, causa sempre traumi psicologici nel paziente;
- per curare la disfunzione erettile è necessario in primis procedere ad una diagnosi precisa sulla sua natura, e per far ciò è imperativo accedere alla visita medica andrologica;
- la visita andrologica può essere accompagnata anche da esami di laboratorio specifici, compresi l'esame ecocolordoppler penieno;
- la moderna terapia farmacologica può risolvere molte delle condizioni di disfunzione erettile, riportando il paziente ad un'ottima funzionalità sessuale;
- i farmaci vasodilatatori non hanno effetto nel caso di danneggiamento dei bundles neurovascolari, avvenuto per esempio durante l'intervento di prostatectomia;
- la prostatectomia moderna, benché molto più rispettosa delle terminazioni neurovascolari della prostata, in un'ampia percentuale di casi porta poi alla disfunzione erettile;
- nei casi di disfunzione erettile causata da deficit vascolare e atrofia dei corpi cavernosi, si possono ottenere eccellenti risultati per mezzo della terapia rigenerativa a base di onde d'urto;
- nel caso in cui la terapia farmacologica fallisca o non sia gradita al paziente, è ancora possibile ripristinare la corretta erezione del pene mediante l'impianto di protesi peniena;
- la protesi peniena moderna è un dispositivo al 100% biocompatibile, sicuro, invisibile e in grado di ripristinare l'erezione completa del pene nella totalità dei casi;
- esistono differenti tipi di protesi peniena, sia a volume costante che variabile, ma tutti sono invisibili, sicuri e di rapida attivazione;
- il medico specialista nel curare la disfunzione erettile è il medico andrologo;
- tutte le condizioni di disfunzione erettile possono essere curate, ma il paziente deve, per primo, chiedere l'aiuto del medico

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno:
martedì 4 febbraio, 2025
Lo Studio Medico Salus Mea è uno studio professionale medico gestito dalla Dott.ssa Luisella Troyer, Chirurgo Vascolare e Medico Estetico, con oltre trent'anni di esercizio dell'arte medica.
Lo studio si è perfezionato nella Chirurgia Ricostruttiva ed Estetica, nonché nella Senologia, sperimentando nuovi protocolli ricostruttivi per le pazienti oncologiche, che necessitavano di ricostruzione del seno menomato da un necessario intervento di rimozione tumorale.
L'obiettivo dei Chirurghi dello studio è, da sempre, garantire alle pazienti il minor disagio e fastidio possibile nel post-operatorio, e per questo l'attività clinica si è particolarmente perfezionata nella Chirurgia mini-invasiva, che garantisce eccellenti risultati a fronte di un tempo di recupero veramente contenuto.
La Dott.ssa Luisella Troyer è inoltre uno dei primi Medici italiani ad aver riconosciuto l'esistenza del lipedema, la grave patologia genetica che affligge molte donne, adolescenti ed adulte.
I Chirurghi Plastici dello studio sono quindi esperti nella diagnosi e nella terapia chirurgica del lipedema, e nella Liposuzione a Zone Selettive: un tipo di liposuzione LRS (Lipedema Reduction Surgery) particolarmente indicato per asportare grandi quantità di grasso patologico, pur garantendo alla paziente la sicurezza dell'intervento e un tempo di recupero ridotto.
Lo studio è anche specializzato nella Chirurgia Ricostruttiva Genitale, ed è tra i pochi studi in Italia a trattare chirurgicamente gravi malformazioni del pene, come ad esempio l'incurvamento congenito, l'incurvamento dovuto alla malattia di La Peyronie e anche le gravi condizioni di disfunzione erettile non ricettiva della terapia farmacologica, per le quali è possibile ancora trovare una soluzione chirurgica grazie al posizionamento della protesi peniena.
Quotidianamente, nell'ambulatorio di Milano in Via della Moscova 60, i Chirurghi Plastici dello studio Salus Mea eseguono piccoli interventi chirurgici di asportazione delle cisti (sebacee e tendinee), nonché di eradicazione dei tumori della pelle (basaliomi, spinaliomi e melanomi).
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