Chirurgia Plastica Mini Invasiva a Milano
Lo sguardo triste e stanco: da cosa è dipeso?

Chirurgia Plastica Mini Invasiva a Milano

L’occhio triste e la palpebra cadente

come si può ringiovanire uno sguardo triste?
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La ptosi palpebrale e lo sguardo vecchio e stanco

sembra che il tuo sguardo sia perennemente stanco e triste, anche se sei ancora una persona in giovane età?

anche se riposi bene, se tieni al tuo aspetto della tua persona, si spendi molte risorse, sia di tempo che economiche, nel tuo aspetto, ti sembra che, col passare degli anni, il tuo sguardo cada in giù, risultando sempre pesante?

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col tempo e con l'avanzamento dell'età, la linea dello sguardo si modifica, poiché si modificano i rapporti di forza e di tensione della struttura muscolare orbitale, delle nostre palpebre e anche di un particolare tipo di grasso, che protegge i nostri bulbi oculari.

leggi questa pagina per capire che cos'è esattamente, in ambito medico, il tanto temuto occhio triste, che rende lo sguardo particolarmente provato e decisamente stanco.

Lo sguardo e la nostra espressività: perché si modificano col tempo?

La ptosi palpebrale e lo sguardo vecchio e stanco

la ptosi palpebrale modifica la linea dello sguardo, facendolo sembrare più stanco e vecchio

gli occhi, ossia le nostre naturali videocamere che ci consentono di percepire i fotoni (la luce) e di trasformare il loro segnale in un impulso elettrico per il nostro cervello, sono una delle parti fondamentali della nostra persona, non solo del nostro viso.

anche se l'occhio, inteso come palla oculare, in realtà di per sé è inespressivo, tutto ciò che gli sta attorno, cioè i muscoli orbitali e le palpebre, rendono lo sguardo estremamente comunicativo.

proprio grazie al movimento del muscolo orbicolare e del muscolo elevatore della palpebra superiore noi riusciamo a comunicare tantissime espressioni con il nostro sguardo: stupore, meraviglia, gioia, paura, tenerezza ed apprensione.

insomma, come ormai noto da secoli, con le nostre emozioni che derivano proprio dal nostro sguardo noi possiamo comunicare, a volte, molto meglio che con la parola.

le parti anatomiche accessorie dell'occhio, in ambito medico, sono le tue palpebre, inferiori e superiori, nonché il muscolo orbicolare e il muscolo elevatore della palpebra superiore.

essendo parte una struttura muscolo-dermica, le palpebre possono muoversi indipendentemente, e hanno la fondamentale funzione di proteggere il nostro occhio, all'occorrenza coprirlo interamente dalla luce, nonché, per mezzo del continuo ammiccamento, distribuire uniformemente sulla superficie oculare il liquido lacrimale, fondamentale poiché tiene sempre ben idratato l’occhio.

con l'avanzare dell'età, come tutti i tessuti del corpo, anche i muscoli orbicolari e le palpebre vanno incontro ad un naturale cedimento, causato dalla perdita di collagene ed elastina e all'azione incessante della forza di gravità.

ecco quindi che, invecchiando, la linea del nostro sguardo decisa dalle palpebre superiori può modificarsi, cadendo e prolassando, in un fenomeno noto come ptosi palpebrale.

assieme al prolasso, la palpebra aumenta anche la sua superficie cutanea, ingrossandosi e accentuando ancora di più il suo, per così dire, scivolamento verso il basso.

abbassandosi sempre di più, la linea naturale della palpebra (che segue, in assenza di patologie o condizioni di malformazione, le linee di Langer) perde la sua iniziale conformazione ad arco, per assumere una forma molto meno proporzionata, cadente e che forma una tipica “S” rovesciata posizionata in orizzontale.

la ptosi palpebrale cambia dunque il nostro sguardo, facendolo apparire vecchio, stanco e decisamente poco attraente.

La ptosi palpebrale può colpire anche soggetti non così avanti con gli anni: è dipesa essenzialmente dal patrimonio genetico, e poco contano gli stili di vita.

Ecco perché esistono soggetti che già a 30-35 anni dimostrano uno sguardo stanco e spossato, per via del prolasso della palpebra, che appesantisce di molto il viso.

Perché le palpebre ‘cedono’ e prolassano verso il basso?

La ptosi palpebrale e lo sguardo vecchio e stanco

la ptosi palpebrale modifica il normale arco della palpebra superiore, diminuendo al contempo il campo visivo

la ptosi cutanea delle palpebre può avere molte origini, sia geneticamente acquisite che secondarie, dovute al naturale invecchiamento oppure anche a problemi neuromotori.

generalmente, la causa principale del cedimento delle palpebre è proprio l'invecchiamento fisiologico: la quantità di collagene ed elastina contenuta nella pelle delle palpebre, unitamente al cedimento dei muscoli orbicolari, fa sì che la palpebra superiore, dopo una certa età, prolassi naturalmente verso il basso, attirata dalla forza di gravità.

tuttavia, la ptosi senile non è l'unica ptosi conosciuta è possibile.

difatti, nei soggetti geneticamente predisposti, si può assistere a una ptosi della palpebra superiore anche in giovane età, ovverosia anche prima dei quarant'anni di vita.

malformazioni congenite, cioè acquisite direttamente alla nascita, possono provocare una ptosi palpebrale precoce, che si manifesta anche in età infantile.

patologie neuromotorie, come ad esempio embolie oppure ictus, possono colpire le terminazioni nervose che regolano il muscolo orbitale e il muscolo elevatore della palpebra superiore e causare quindi emiparesi, con conseguente ptosi palpebrale.

ecco perché è di fondamentale importanza, nel caso si sperimenti una ptosi palpebrale, rivolgersi ad un Chirurgo Plastico per una visita specialistica di Chirurgia Estetica.

in tale visita, il Chirurgo, anche coadiuvato dalla giusta anamnesi, e potrà identificare le cause scatenanti della ptosi palpebrale, e di conseguenza proporre un giusto piano terapeutico.

Perché la ptosi palpebrale rende lo sguardo triste e stanco?

La ptosi palpebrale e lo sguardo vecchio e stanco

alla ptosi palpebrale è spesso associata la senilità, tuttavia la palpebra superiore può prolassare anche in soggetti ancora giovani

sebbene i canoni di bellezza di noi tutti, a livello soggettivo, possano ovviamente cambiare, come essere umani abbiamo dentro di noi dei canoni di bellezza considerati primitivi.

per ‘primitivo’ si intende un concetto, in questo caso un rapporto delle proporzioni, che non deve necessariamente essere spiegato, ma che ognuno di noi conosce già, ancestralmente, e riesce a immaginare anche senza un'istruzione esterna.

in gometria, per esempio, un concetto primitivo può essere rappresentato da una linea retta, oppure un punto.

parlando di estetica, i rapporti delle proporzioni considerati i primitivi nell'essere umano sono eguali, grosso modo, per tutte le civiltà a livello globale.

ancestralmente, vengono percepiti come piacenti i rapporti armonici, le forme alte e slanciate, compreso uno sguardo, o se vogliamo una linea dello sguardo, ben proporzionata che, auspicabilmente, vede il canto laterale degli occhi (cioè la giunzione delle due palpebre superiori e inferiori laterale) non prolassate verso il basso, bensì sganciarsi verso l'alto.

di questa naturale propensione dell'essere umano nell'apprezzare le forme ben proporzionate che si stagliano verso l'alto abbiamo numerosi esempi, non solo dello sguardo.

ad esempio, anche gli zigomi del volto sono considerati molto più seducenti e piacevoli quando sono ben alzati, dando al volto la caratteristica forma triangolare.

queste forme specifiche sono prerogative dell'età giovane della vita, ed è forse per questo che sono particolarmente apprezzate e sono considerate molto più piacenti da tutti noi.

la ptosi palpebrale, col suo cedimento verso il basso, è in contrasto con questo concetto primitivo di bellezza dell'essere umano.

lo sguardo perennemente socchiuso, tipico di ptosi palpebrale molto avanzate, rende subito il nostro interlocutore molto meno piacente, dandogli una sensazione di stanchezza, di vecchiaia e di senilità.

Cosa si può fare per rendere lo sguardo meno triste e stanco?

l’unico rimedio risolutivo ed efficace per eliminare la ptosi cutanea è l’accesso chirurgico, per mezzo di un intervento noto come blefaroplastica.

la blefaroplastica non è, come molti ancora credono, un intervento di Chirurgia Plastica che ‘cambia i connotati’ dello sguardo, ma il suo obiettivo principale è ripristinare una situazione pregressa, di fatto eliminando l’eccesso cutaneo della palpebra dovuto alla ptosi.

allo stato attuale della Medicina e della Chirurgia, non c’è alternativa all’intervento di blefaroplastica per eliminare la ptosi palpebrale, e quindi ringiovanire lo sguardo.

soluzioni di tipo medico, proposte come alternativa (non necessariamente a basso costo) alla Chirurgia, come ad esempio la cosiddetta ‘blefaroplastica non chirurgica’ sono trattamenti palliativi e temporanei, non risolutivi.

Come s’interviene con la blefaroplastica?

La ptosi palpebrale e lo sguardo vecchio e stanco

l'intervento di blefaroplastica è mini-invasivo, e viene praticato anche ambulatorialmente

la blefaroplastica si effettua con un piccolo intervento chirurgico, praticato in anestesia locale.

raramente si ricorre alla sedazione, che viene scelta solo quando il paziente è particolarmente agitato.

con l’operazione, il Chirurgo Plastico incide una losanga di palpebra, rimuovendo la pelle in eccesso e, all’occorrenza, accedendo anche al grasso retro-orbitale, naturalmente presente sotto le palpebre di entrambi gli occhi.

in caso di ipertrofia di questo grasso particolare, che protegge la palla oculare dal contatto diretto con la cavità ossea dell’orbita, il Chirurgo provvede alla sua diminuzione e riposizionamento.

fatto ciò, la ferita viene suturata con punti molto piccoli, seguendo le naturali linee di Langer.

l’intervento è completato con una piccola medicazione, per mezzo di piccoli cerotti steril strip.

il paziente, dopo un piccolo periodo d’osservazione, è dimesso immediatamente, e può tornare alle comuni attività quotidiane anche il giorno dopo, avendo solo cura di proteggere lo sguardo con comuni occhiali da sole.

La blefaroplastica non modifica la forma degli occhi, ma ripristina una situazione pregressa, quando le palpebre non erano prolassate e lo sguardo quindi appariva più giovane e fresco.

La blefaroplastica può risolvere definitivamente il problema dello sguardo triste e stanco?

La ptosi palpebrale e lo sguardo vecchio e stanco

sì, la blefaroplastica è un intervento chirurgico pensato per essere risolutivo e definitivo.

sebbene il corpo umano cambi naturalmente durante la vita, e che nulla sia ‘per sempre’, gli effetti di una blefaroplastica ben eseguita durano solitamente molti anni, abbastanza da essere considerata un intervento definitivo.

ovviamente, la bravura del Chirurgo durante l’intervento e l’eventuale corretta rimodellazione del grasso retro-orbitale sono gli elementi chiave per ottenere dei risultati finali duraturi sul lungo periodo, e di questo il paziente deve essere cosciente e ben informato.

La blefaroplastica cambia i connotati dello sguardo?

no, nel modo più assoluto.

la blefaroplastica si limita a ripristinare una situazione pre-ptosi palpebrale, e a ridurre l’eventuale eccesso di grasso retro-orbitale, ma non modifica la forma dello sguardo.

la modifica dell’occhio e della sua forma è un obiettivo di un altro intervento di Chirurgia Plastica, chiamato cantoplastica, che è totalmente differente dalla blefaroplastica.

I risultati dell’intervento di blefaroplastica sono immediatamente visibili?

praticamente, sì.

la guarigione dall’intervento è estremamente rapida: dopo un fisiologico leggero gonfiore delle palpebre, che si risolve spontaneamente dopo pochi giorni, la guarigione delle ferite procede spedita, e in circa un mese si hanno i risultati definitivi.

questo perché la pelle delle palpebre è estremamente sottile (la più sottile del corpo), e quindi la guarigione è molto veloce.

La blefaroplastica può essere effettuata ad ogni età?

sì, la blefaroplastica è un intervento che può essere effettuato ad ogni età, anche in età avanzata.

non vi sono particolari controindicazioni all’intervento e l’età non è un ostativo, sempre che, ben inteso, le condizioni generali di salute del paziente consentano di somministrare in sicurezza l’anestesia locale.

non sono rari i casi di uomini e donne che effettuano l’intervento di blefaroplastica anche dopo i 70 anni.

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Quindi ricorda che...
  • le palpebre sono la protezione naturale dei nostri occhi;
  • il tessuto delle palpebre è formato da fibra muscolare e un sottile strato di pelle;
  • con il naturale invecchiamento, le palpebre superiori prolassano verso il basso, dando origine al fenomeno chiamato ptosi palpebrale;
  • anche persone non ancora anziane possono manifestare il problema della ptosi palpebrale;
  • alcuni tipi di ptosi palpebrale sono dovuti a malformazioni congenite oppure ad episodi di patologie neuromotorie, come ad esempio embolie o ictus;
  • la ptosi palpebrale modifica la naturale linea dello sguardo, dando un apparente stanchezza, non particolarmente piacevole a livello estetico;
  • allo stato attuale della medicina, non esiste un trattamento medico o farmacologico in grado di trattare la ptosi palpebrale in maniera definitiva;
  • il trattamento non chirurgico della ptosi palpebrale per mezzo della radiofrequenza medica è un palliativo, dalla durata temporale e dall'efficacia limitata;
  • l'intervento risolutivo per la ptosi palpebrale è la blefaroblastica;
  • l'intervento di blefaroplastica si esegue in anestesia locale, è di breve durata e permette una dimissione immediata;
  • il tempo di recupero dopo un intervento di blefaroplastica superiore è molto breve, e in circa 30 giorni si ha la guarigione completa;
  • la blefaroplastica superiore elimina l'eccesso cutaneo e, eventualmente, riduce anche il grasso retro-orbitale;
  • se ben eseguito, l'intervento di blefaroplastica superiore s'intende definitivo;
  • il medico specializzato nell'intervento di blefaroplastica è il chirurgo plastico
Chirurgo Vascolare Proctologo a Milano Dott.ssa Luisella Troyer

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Alberto Gallucci il giorno:

lunedì 06 novembre, 2023

Il Dott. Alberto Gallucci è un Chirurgo Plastico, specialista in Chirurgia Generale.

Nel corso del suo trentennale esercizio della professione medica, il Dottore si è perfezionato della Chirurgia Ricostruttiva e nella Senologia, sperimentando nuovi protocolli ricostruttivi per le pazienti oncologiche, che necessitavano di ricostruzione del seno menomato da un necessario intervento di rimozione tumorale.

In oltre venticinque anni di Chirurgia Plastica e Generale, il Dottore ha accumulato oltre 20.000 ore di sala operatoria, spesso in interventi molto complessi di ricostruzione senologica.

L'obiettivo del Dottore è, da sempre, garantire alle pazienti il minor disturbo e fastidio possibile nel post-operatorio, e per questo si è particolarmente dedicato alla Chirurgia mini-invasiva, che garantisce eccellenti risultati a fronte di un tempo di recupero veramente contenuto.

Negli ultimi anni d'attività, il Dottore si è particolarmente perfezionato nella diagnosi e nella terapia chirurgica del lipedema, e nella Liposuzione a Zone Selettive: un tipo di liposuzione LRS (Lipedema Reduction Surgery) particolarmente indicato per asportare grandi quantità di grasso patologico, pur garantendo alla paziente la sicurezza dell'intervento e un tempo di recupero ridotto.

Quotidianamente, nel suo ambulatorio di Milano, il Dottore esegue piccoli interventi chirurgici di asportazione delle cisti (sebacee e tendinee), nonché di eradicazione dei tumori della pelle (basaliomi, spinaliomi e melanomi).

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